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Page:Labi 1998.djvu/214

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nio tra il 1700 ed il 1750, cui fece riscontro - tra il 1750 ed il 1800 - un brusco decremento. Esso è spiegabile in parte con l’aumento dell’emigrazione definitiva, ma soprattutto con la contrazione dell’emigrazione stagionale.

6. Per acquistare le droghe, i «materiali», i farmaci da portare a vendere in Germania era necessario disporre di danaro; danaro era necessario anche per acquistare il lino e la canapa - che soltanto in minima parte, insufficiente anche per l’autoconsumo, venivano prodotti in loco - per esercitare in emigrazione la tessitura ed i mestieri collegati. Quel danaro veniva ottenuto mediante il credito: il numero di contratti creditizi è davvero imponente nei secoli che qui si studiano. Soltanto nei «libri delle notifiche» - redatti continuamente dal 1736 al 1807 - sono registrati in Carnia più di 70’000 livelli, convizioni, affitti. Con assoluta preponderanza, si tratta di crediti commerciali.

Il livello era, in buona sostanza, un prestito ad interesse annuo, che veniva erogato da chiese o confraternite (ad un interesse del 5%) oppure da privati (ad un interesse medio del 7%). Esso aveva termine quando la somma prestata fosse stata interamente restituita (francazione). L’irregolarità nel pagamento dell’interesse, o l’impossibilità di restituzione del capitale, comportavano l’accaparramento del bene ipotecato da parte del creditore (datio in solutum).

La convizione era un prestito in generi mercantili - un anticipo in droghe, medicinali, stoffe o altro - da restituire in moneta ed a rate (annuali o biennali) con un interesse quasi mai specificato, ma che si può ritenere molto elevato, ed una durata relativamente breve.

I cramari garantivano livelli e convizioni con la casa, i campi, i prati.[27] Perciò era necessario che ciascuno possedesse terra: non principalmente per ricavarne sostentamento, ma principalmente per darla in garanzia ai creditori.

Nei testamenti si prescriveva esplicitamente che tutti i figli maschi dovessero essere eredi «a ugual poritione»; e che le porzioni dovessero essere «di ugual valore» e perciò poste «parte in piano, parte in monte». Da cui divisioni ereditarie patafisiche; e ad ogni divisione, un frazionamento della proprietà fino alla polverizzazione,[28] che rispondeva certo all’esigenza di commisurare le terre così distribuite alla forza-lavoro - oltre che ad esigenze di equità - ma che sottintendeva altro.

Quella terra così improduttiva che «non potriano quelli carni populi vivere col prodotto della terra più di tre mesi all’anno» aveva prezzi altissimi: i

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HISTOIRE DES ALPES - STORIA DELLE ALPI - GESCHICHTE DER ALPEN 1998/3