Jump to content

Page:Labi 1997.djvu/120

From Wikisource
This page has been proofread.

sino all’agosto del 1919, infatti il 1 agosto la gestione dell’amministrazione civile venne assunta dall’Ufficio centrale per le Nuove provincie, guidato da Francesco Salata. L’occupazione italiana separò i nuclei abitati sloveni dal proprio retroterra naturale, provocando così una serie di mutamenti nazionali, sociali, economici e politici che segnarono la popolazione di queste terre.

Il 18 gennaio 1919 iniziarono a Parigi i lavori della conferenza di pace che avrebbe dovuto stabilire anche il confine definitivo tra l’Italia ed il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. La questione del confine tra l’Italia ed il Regno SCS, che rientrava nelle cosiddette questioni adriatiche, ruotava attorno a tre proposte, ma la conferenza di pace non riuscì a proporre una soluzione. La delegazione jugoslava infatti reclamava un confine etnico, anche senza la Slavia Veneta (Beneška Slovenija), l’Italia rivendicava l’attuazione del patto di Londra aggiungendovi la città di Reka; gli alleati europei, vincolati dal patto di Londra, non potevano appoggiare le richieste avanzate dalla Jugoslavia, e gli Stati Uniti d’America si aggrappavano ai Punti enunciati da Wilson l’8 gennaio 1918. Nacque così una proposta di compromesso, la cosiddetta linea Wilson. Quest’ultima tracciava il confine lungo le Alpi Giulie, ad occidente di Idrija, attraverso il Nanos e l’Učka sino alla Foce della Rasa. La delegazione jugoslava, sottoposta a pressioni, accettò la linea Wilson, ma richiese per Zadar (Zara) e Reka lo status di zone autonome. Il 12 novembre 1920 gli stati sottoscrissero il trattato di Rapallo che definiva il confine tra l’Italia ed il Regno dei SCS. Formalmente il confine rimase in vigore fino al 1947 e correva lungo la linea: Peč-Jalovec-Triglav-Možic-Porezen-Blegoš-Črni vrh sopra Novaki-Bevki-Hotedersica-Planina-Javornik sopra Cerknica-Biška gora-Griž-Snežnik-Kastav-ad oriente di Matulje-Mare Adriatico. All’Italia appartenevano quindi la Contea Principesca di Gorizia-Gradisca, l’Istria, Trieste, parte della Kranjska, il distretto giuridico di Tarvisio ed il comune di Bela pec (M. Bila pec). Questo trattato concedeva quindi all’Italia l’intera contea di Gorizia-Gradisca con 260749 abitanti (secondo l’ultimo censimento austriaco del 1910, secondo il primo censimento italiano del 1921 253’670 abitanti), la città di Trieste ed il suo circondario con 229’510 abitanti (ovvero 229’037 abitanti), e, per quanto riguarda la Kranjska, il distretto politico di Postojna e parte del distretto politico di Logatec, il distretto giuridico di Idrija nonché parti minori dei comuni di Grčarevec, Planina e Logatec con 57’325 abitanti (ovvero 57’414 abitanti).

Con il trattato di Saint-Germain, che l’Italia e l’Austria sottoscrissero il 10 settembre 1919, spettavano all’Italia pure parte della Carinzia - la Kanalska

130
HISTOIRE DES ALPES - STORIA DELLE ALPI - GESCHICHTE DER ALPEN 1997/2